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giovedì 05 dicembre 2024

INCONTRI D'ARTE — il Blog di Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci

Riccardo Ferrucci è nato Pontedera e vive a Calcinaia. Giornalista e critico ha pubblicato numerosi volumi sul cinema e sull’arte. Tra le sue pubblicazioni “Paolo e Vittorio Taviani , la poesia del Paesaggio”, editore Gremese. Ha diretto la rivista letteraria Ghibli ed ha collaborato con importanti istituzioni pubbliche. Attualmente è funzionario della Regione Toscana.

La magica pittura di Antonio Possenti: un ricordo

di Riccardo Ferrucci - giovedì 08 ottobre 2020 ore 17:27

Antonio Possenti

Vorrei ricordare Antonio Possenti, uno dei protagonisti della pittura toscana e italiana, che a Gennaio 2020 è stato celebrato con una splendida mostra “ Annunciazione e altre storie” a Palazzo del Pegaso a Firenze, sede del Consiglio Regionale della Toscana. Come ha scritto Eugenio Giani nella presentazione al catalogo: “ Possenti, uomo di umanità straordinaria, rimarrà sempre come un tassello fondamentale dell’identità culturale toscana.”

Antonio Possenti viveva a Lucca, dove era nato l'11 gennaio 1933. Avviato agli studi classici, ha assai precocemente scoperto le qualità espressive del disegno, secondando un'inclinazione al racconto favoloso che ha in seguito mantenuto, anche quando l'osservazione della "commedia umana" induceva più caustici umori. Autodidatta, giunto alla pittura dal disegno e dall'illustrazione, vi si e' consacrato stabilmente dal 1960. Da allora la sua e' stata una continua ascesa. Fondamentali sono stati gli incontri con Chagall a Vence, intorno al 1958. Le altre occasioni formative sono state ideali ed elettive, frutto delle curiosità intellettuali e della cultura letteraria e artistica che aveva respirato sin da bambino nella famiglia (il padre era preside di Liceo, la madre insegnante; il grande grecista Augusto Mancini era suo nonno), spaziando dalla classicità greco-romana all'epoca moderna e contemporanea, e con una predilezione particolare per le esperienze di più vivace e coinvolgente taglio fantastico. Di prestigio le partecipazioni a rassegne italiane e straniere. Ha viaggiato molto e ha conosciuto personaggi e culture, ma ritornava sempre a Lucca dove viveva e aveva lo studio nel cuore della città, un luogo magico che raccoglie come in un'immensa valigia le testimonianze delle sue "escursioni" nel mondo, come facevano gli antichi mercanti lucchesi che furono argomento della sua tesi di laurea, negli anni eroici giovanili. E’ morto a Lucca, il 28 Luglio 2016.

Nella pittura degli anni settanta fino ai lavori più recenti, si inseguono storie, sogni, miracoli, apparizioni, un teatro immaginario capace di inglobare al suo interno infiniti accordi, armonie segrete, colori ed emozioni diverse. In numerosi dipinti segni, colori, personaggi spazi oggetti moltiplicano, con assoluta naturalezza, echi e suggestioni, con la rara capacità di evocare un ordinato disordine, una logica illogica, una volontà di rappresentare, in uno spazio limitato, una variegata visione. Possenti è un pittore fuori dal tempo e dalle mode, intendendo che nei suoi lavori si respira un clima magico in bilico tra mito e storia, tra leggenda e invenzione. Le sorprese e gli incantesimi pittorici diventano il registro abituale di un sapiente narratore di storie, un racconto che procede per frammenti, squarci, improvvise illuminazioni.

Vorrei riproporre una vecchia intervista, realizzata nel 2002 in occasione della mostra al Teatro Verdi di Pisa “Figure nella musica”, che permette di comprendere la ricchezza poetica e l’attualità di questo eterno sognatore.

Abbiamo incontrato Antonio Possenti nel suo studio e gli abbiamo chiesto notizie relative al suo lavoro, ai programmi futuri. La prima riflessione è sulla serie di carte nautiche, presentate a Castel dell’Ovo a Napoli e al Museo Piaggio di Pontedera.

Il tema del viaggio è uno dei motivi ricorrenti della mia pittura, naturalmente il supporto che utilizzo, delle vecchie carte nautiche, reperite lungo la costa tirrenica in magazzini e depositi dove vengono dismesse le navi più deteriorate, mi spinge ancora di più sulla strada del viaggio. Le carte rappresentano graficamente un luogo, sono servite nella realtà ai marinai per effettuare viaggi e percorsi. Il tema del viaggio si ricollega da una parte al luogo dove uno è realmente, dall’altra al luogo sperato, all’incognito, è sufficiente ricordare il personaggio di Ulisse. Il tema del viaggio lo porto con me dall’infanzia, da quando ero bambino e abitavo a Livorno, mio padre tutti i giorni mi portava al porto a vedere partire e navi, quindi, nel mio spazio visuale, c’è sempre stata l’immagine dell’orizzonte solcato dalle navi che partono verso l’ignoto.

In questo periodo stiamo attraversando un momento di crisi internazionale, di scontro tra civiltà e costumi diversi, al contrario nella sua pittura si realizza un incontro e una pacifica convivenza tra mondi diversi, tra Oriente e Occidente.

Un dato fortunato della mia natura è la curiosità che mi spinge a conoscere e scoprire tutto ciò che è diverso, inoltre c’è la disponibilità a calarsi nella posizione dell’interlocutore, di colui che non conosciamo. Francamente disapprovo quando vedo che sono prese posizioni rigide nei confronti di chi è diverso da noi per cultura, abitudini, costumi, di solito i giudizi sono espressi con il nostro metodo di giudizio e con le nostre consuetudini. La crudeltà, l’aggressività, la ferocia sono considerate in maniera diversa secondo le etnie di appartenenza, se cerchiamo realmente l’armonia dobbiamo sforzarci di capire e comprendere chi ci sta di fronte.

La sua arte è un sogno ad occhi aperti, un tentativo di superare la realtà. Recentemente ha realizzato un grande murales “Storie di Pinocchio”, per una favola eterna come quella del famoso burattino di legno, collocato nel Parco di Collodi, sulla parete dell’Osteria del Gambero Rosso, progettata da Michelucci.

Ho sempre lavorato intorno al mondo di Pinocchio, anche in epoca non sospetta, prima di questa moda dilagante legata al film di Roberto Benigni. E’ un personaggio che mi interessa molto, la mia visione è un po’ eccentrica: per me Pinocchio è un libro tragico, il burattino è l’emblema del perseguitato, un personaggio che si vuol costringere a fare quello che non vuole. Nel libro anche il sogno più bello di un bambino, il paese dei balocchi, è considerato qualcosa di negativo, è un moralismo veramente assurdo. Anche personaggi, apparentemente benevoli e dolci, sono in realtà crudeli, la fatina arriva addirittura a fingersi morta per scatenare sensi di colpa in Pinocchio. Non credo assolutamente che sia una favola lieto fine, perché, in definitiva, l’idea che un burattino magico, non segnato dal tempo e dagli eventi quotidiani, si trasformi in un bambino umano diventa un finale tragico e riporta Pinocchio nella vita comune e ordinaria di tutti i giorni.

Quali saranno le prossime avventure elaborate dalla fantasia di Possenti?

Il mio mondo poetico è ricco, sempre affollato di suggestioni e stimoli diversi che determinano cicli differenti. Continuerò a lavorare sulle carte nautiche un tema che mi stimola molto, anche per l’idea di intervenire su una struttura già esistente, agire sui segni della carta già prodotti e farli propri. I punti di riferimento che già esistono, diventano l’elemento di partenza per la fantasia, la mia immaginazione, ipotetici viaggi nel sogno. Il progetto di una mostra a Lisbona all’Istituto Italiano di Cultura, tra l’altro, ispirandomi al romanzo “Memoriale del convento” dello scrittore Josè Saramago, ho disegnato il manifesto per l’edizione del Festival Sete Sòis Sete Luas, che si svolge tra la Toscana e il Portogallo. Poi nel 2003 ci saranno numerose esposizioni e iniziative per festeggiare, con la pittura e gli amici, il mio settantesimo compleanno.

La mostra al Teatro Verdi di Pisa “Figure nella musica” è un omaggio al mondo della musica e della lirica. Partendo da opere di Mozart, Stravinskij, Puccini ha rielaborato temi e motivi di celebre opere, ricordiamo una splendida sua mostra dedicata alle opere di Giacomo Puccini, presentata a Berlino ed a Lucca. Quale ruolo assume la musica nel suo iter creativo?

E’ fondamentale la presenza della musica, quando lavoro ascolto musica lirica e sinfonica, il sottofondo sonoro aiuta il dispiegarsi della mia fantasia. La musica, in qualche modo, sostiene e suggerisce i temi fantastici della mia arte, fino ad arrivare all’omaggio diretto, la citazione, di questi dipinti musicali. Il legame con il personaggio di Giacomo Puccini e la sua musica è naturale per un’artista lucchese, che vive e respira l’aria degli stessi luoghi, dove ha vissuto il grande musicista e che hanno inspirato molte delle sue immortali composizioni. Il viaggio pucciniano è come un gradito ritorno a casa, a luoghi amati, dopo i percorsi e le avventure della mia pittura che mi portano spesso in mondi lontani e poco conosciuti.

Queste le parole di Antonio Possenti che sembrano pronunciate adesso e vorrei chiudere queste note con una citazione di Vittorio Sgarbi a proposito della sua pittura: “ Ma oggi che tutto quanto si doveva esplorare è stato esplorato, oggi che i mass media ci restituiscono quotidianamente l’esperienza visiva delle terre più lontane, oggi che Agadir non è più diversa da Rimini o Perpignan, l’unico Oriente possibile è quello dell’immaginazione, dell’irrealtà, dell’Altrove.”

Riccardo Ferrucci

Articoli dal Blog “Incontri d'arte” di Riccardo Ferrucci