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Attualità venerdì 08 aprile 2016 ore 08:50

Mezzo paese sul lastrico

Sessanta famiglie hanno perso i loro risparmi raggirate da un dipendente delle Poste. Maxi truffa da tre milioni di euro



MONTECATINI TERME — Sarebbero come minimo tre i milioni di euro che il funzionario dell'ufficio postale di Nievole avrebbe fatto sparire dalle tasche dei cittadini della frazione. 

Una truffa che coinvolge mezzo paese, circa sessanta famiglie, che avevano creduto alle promesse dell'uomo, unico indagato da parte della magistratura, credendo di investire in buoni fruttiferi.

E invece pensionati, cittadini, imprenditori e chi più ne ha più ne metta, si sono ritrovati con carta straccia in mano. 

Un raggiro che il dipendente delle Poste avrebbe portato avanti con perizia per almeno dodici anni. Lui che, in quel piccolo ufficio, aveva cominciato a lavorare appena tre anni prima.

Il 'bilancio', provvisorio, è stato fatto da un consigliere comunale di Montecatini, Sonia Mucci (anche la sua famiglia, dice, "ha perso soldi"). 

Secondo l'accusa l'uomo avrebbe intascato i soldi rilasciando ricevute apparentemente regolari (ma in realtà senza alcun valore) e creando conti "paralleli" dai quali attingere nel caso un cliente avesse chiesto parte o l'intera cifra "investita" in buoni fruttiferi o polizze assicurative scadute da tempo. Tra le persone raggirate c'è chi racconta di aver visto sfumare 30 mila euro, chi 40 mila, ma ci sarebbero anche famiglie che avevano affidato all'ufficio centinaia di migliaia di euro. "Ci fidavamo - dicono - era diventato un membro della comunità, tutti lo conoscevamo. E pensare che i buoni postali sono sempre stati il posto più semplice e sicuro dove mettere da parte i risparmi". Ora sono in tanti ad aspettare risposte precise da parte di Poste Italiane. 

"Il Comune ha ritenuto da subito di fare la sua parte mettendosi a disposizione per aiutare chi si è trovato in difficoltà in questa spiacevolissima vicenda", ha detto il sindaco Giuseppe Bellandi. "Ci hanno detto - dice Sonia Mucci - che i rimborsi arriveranno a Natale. Ma tante famiglie non ce la faranno ad aspettare così tanto: chiediamo che almeno il 50 per cento ci venga restituito subito, e che poi vengano fatte le opportune indagini"


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