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Attualità lunedì 09 maggio 2016 ore 11:17

"Le Leopoldine vanno fermate"

Il movimento 5 stelle chiede il fermo cantiere: "Non possiamo continuare a indebitarci per quest'opera inutilizzata"



MONTECATINI TERME — Mille euro al giorno. Tanto sarebbe il costo, mai messo a bilancio, che i cittadini di Montecatini starebbero pagando dal 2011 ad oggi.

A tanto infatti ammonta, secondo il movimento 5 stelle della Valdinievole, il costo del cantiere delle Leopoldine di fatto fermo da cinque anni a questa parte. 

"L'ultimo bilancio disponibile, ovvero quello del 2014 - affermano Cristiano Berti e Alberto Diolaiuti - Parla di un indebitamento totale di 29 milioni di euro. E di ipoteche su immobili per quasi 60 milioni di euro. E per concludere i lavori ne servirebbero 21 di milioni. Davanti a queste cifre Comune e Regione, che sono i soci delle Leopoldine, che stanno facendo? Vogliamo continuare a indebitare i montecatinesi oppure diciamo una volta per tutte basta a questo sperpero e decidiamo che futuro dare a questa struttura?".

In attesa del consiglio comunale straordinario che dibatterà proprio sulla questione delle Terme, il movimento 5 stelle chiede una presa di posizione chiara ad amministrazione comunale e Regione: "Bellandi deve dire chiaramente ai cittadini che quest'opera, ad oggi, è irrealizzabile - afferma Cristiano Berti - La Regione vuole uscire dalla società, per questo nel 2014 si oppose all'allora amministratore Fabrizio Rafanelli che voleva far ripartire il cantiere. La questione va affrontata ora e i cittadini devono avere la possibilità di esprimersi".

Un punto, quello del coinvolgimento della cittadinanza, sul quale i 5 stelle tornano con forza, temendo che i montecatinesi vengano scavalcati, come successo per la questione del raddoppio ferroviario: "Proponiamo un tavolo di lavoro con professionisti e cittadini, con chiunque voglia sedersi per affrontare tecnicamente e concretamente il futuro delle Leopoldine - affermano Berti e Diolaiuti - Non possiamo più aspettare che la Regione faccia il primo passo. Non c'è più tempo. Lo dobbiamo anche e soprattutto ai lavoratori che hanno perso il lavoro". 


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