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Attualità lunedì 09 novembre 2015 ore 19:36

Rossi ricorda le vittime dell'eccidio del Padule

Enrico Rossi

Intervento del Presidente della Regione Toscana che ha toccato anche la questione dei flussi di migranti in arrivo ogni giorno in Europa



PONTE BUGGIANESE — C'era anche il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi all'inaugurazione del Centro di documentazione dell'eccidio del Padule di Fucecchio, a cui hanno preso parte, prima di spostarsi a Pisa, i ministri degli esteri italiano e tedesco Paolo Gentiloni e Frank Walter Steinmeier.

"Dal sangue delle vittime che oggi ricordiamo sono nati la Costituzione e gli ideali che hanno fondato la nostra Repubblica - ha detto Rossi - Solo l'unità con tutti i popoli europei e con la Germania poteva salvarci da ulteriori tragedie e permetterci di continuare sulla strada della democrazia, del progresso, della libertà". 

Il presidente dell Regione ha ricordato, per tutte, Maria Malucchi e Carmela Arinci, la più giovane e la più anziana delle vittime, una bimba di 4 mesi e una donna di 93 anni, uccise nella strage compiuta dalle truppe tedesche della 26ma divisione corazzata, che il 23 agosto del 1944 costò la vita a 174 persone.

Il presidente della Regione ha fatto presente il gemellaggio di tanti Comuni toscani con città tedesche, e si è augurato che da occasioni come queste possano nascere altri legami tra i due popoli, osservando come "la presenza del rappresentante della repubblica tedesca assuma un significato che va oltre quello della riconciliazione e quindi accogliamo molto volentieri il ministro degli esteri tedesco". 

"La Regione investe molto - ha aggiunto Rossi - per conservare il patrimonio rappresentato dall'antifascismo e dalla Resistenza, ma oggi il cammino della libertà è minacciato dal fondamentalismo islamico e dal terrorismo, che rappresentano una sfida alla nostra civiltà a cui dobbiamo rispondere. L'altro pericolo nel mondo globalizzato è rappresentato dalle paure, dagli attacchi nei confronti dell'ambiente, dallo sfruttamento della povertà, dalla mancanza di regole che rappresentano una minaccia alle conquiste che abbiamo raggiunto. E' il fondamentalismo che produce i profughi, fa alzare muri e crea argini alla fratellanza ed è contro questo che dobbiamo combattere". 


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