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Attualità lunedì 13 dicembre 2021 ore 16:05

Liquidazione e dismissione nel futuro delle Terme

Le terme di montecatini
Le Terme di Montecatini

Saltata l'offerta d'acquisto e chiuso il bando, la tabella di marcia è dettata dall'assessore regionale che afferma: "La società produce disavanzo"



MONTECATINI TERME — Liquidazione della società e dismissione del patrimonio, con tutele per servizi e livelli occupazionali: è la tabella di marcia per il futuro prossimo delle Terme di Montecatini indicata oggi dinanzi alla commissione controllo del consiglio regionale dall'assessore a infrastrutture digitali, rapporti con gli enti locali e sicurezza Stefano Ciuoffo.

Dopo la chiusura del bando di cessione delle quote di maggioranza, al momento le Terme restano una società partecipata al 100% da Regione Toscana e Comune di Montecatini. E quella società, ha affermato Ciuoffo rispondendo alla consigliera Silvia Noferi (M5s), "non solo non è in grado di ripianare il debito, ma produce disavanzo da tempo".

La situazione delle Terme di Montecatini Spa e relativa procedura di dismissione delle quote societarie è stata oggi al centro dei lavori dell'organismo presieduto dal consigliere regionale Fdi Alessandro Capecchi. Nel corso della sua audizione aveva ricostruito gli ultimi esiti di una vicenda che si trascina da anni.

“La fotocopia dell’assegno da 100mila euro è rimasta tale - ha ripercorso Ciuoffo - e il percorso, avviato nei mesi scorsi, per la sottoscrizione delle quote di maggioranza della società Terme di Montecatini Spa è terminato con la conclusione dell’istruttoria svolta da parte dell’amministratore unico: il bando è stato chiuso poiché rimasto senza esito”. 

Questa la situazione, con una società che presenta un'esposizione debitoria di 24 milioni nei confronti delle banche e di 10 milioni nei confronti di soggetti terzi, quindi una situazione che va oltre la condizione di continuità. “Inviteremo l’amministratore unico a cautelarsi e cautelarci", ha assicurato l’assessore.

E il da farsi secondo Ciuoffo è questo: "Avviare un percorso di messa in sicurezza, magari attraverso la liquidazione, con l’eventuale nomina di un amministratore con funzioni di liquidatore, dismettendo il patrimonio immobiliare, intercettando soggetti pubblici come possibili acquirenti, mantenendo le condizioni dei servizi e i livelli occupazionali”. 

Il sindaco di Montecatini Terme Luca Baroncini sottolinea: “Da Statuto è necessario un accordo tra i soci, anche per un segnale di credibilità all’esterno, troveremo una soluzione condivisa per scongiurare il fallimento della società, anche attraverso un intervento straordinario governativo: non ci abbandonate, ne va della chiusura di una intera città”.

“Al di là del problema occupazionale della società c’è un indotto e un patrimonio immobiliare importante da tutelare – ha dichiarato il presidente Capecchi – ogni azione presuppone una convergenza tra Regione e Comune, e potremo cogliere l’occasione per chiedere al Governo di valutare un intervento eccezionale in materia di società partecipate. Tuttavia i termini sono stretti: convocazione dell’assemblea ordinaria il 30 Dicembre".

Il quadro secondo Elisa Tozzi (Lega) va analizzato da due punti di vista: il profilo tecnico, con la messa in liquidazione, e il profilo politico: “Non si arriva al dissesto dalla sera alla mattina e la Regione non può certo tirarsi indietro”, ha detto. Non solo: il Tettuccio è stato recentemente dichiarato patrimonio dell’Unesco e c’è un intero territorio che aspetta risposte concrete, come sottolineato nel corso del dibattito.


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