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venerdì 07 novembre 2025

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Rinnovare gli spazi per rinnovare noi stessi

di Federica Giusti - venerdì 07 novembre 2025 ore 08:00

generico

Mentre vi scrivo sono immersa negli scatoloni in cui sono imballati con cura tutti gli oggetti della mia cucina. Perché? Perché prossima settimana la cambierò!

Quella attuale è con me, anzi con noi, dal momento della convivenza, si è rinnovata nel tempo, ha cambiato postazione, colore, in parte anche forma, ma adesso sento il bisogno di lasciarla andare e fare spazio al nuovo.

Si iniziano a vedere dei segni del tempo, non è più funzionale alla famiglia attuale, mancava un pensile per la dispensa, insomma, oggettivamente e razionalmente aveva bisogno di alcune importanti modifiche. Ma non si cambia arredamento solo con la testa, lo si fa anche con la pancia, e quindi ammetto che rinnovare la cucina è un modo per rinnovare anche me, per rinnovare anche noi.

La casa, infatti, può essere vista come estensione del Sé, come una sorta di proiezione della nostra identità. Le stanze, i colori e gli oggetti raccontano chi siamo, i nostri gusti, i nostri ricordi e quando cambiamo noi, anche i nostri spazi sembrano “non rappresentarci più”. Abbiamo bisogno di adattare il nuovo contesto ai “nuovi noi”.

In altri casi, potremmo trovarci a cambiare arredamento perché quella è l’unica cosa che sentiamo di poter fare e voler fare, l’unica situazione nella quale percepiamo di avere il controllo, quando tutto intorno è in evoluzione caotica e in una fase di profonda incertezza. È lì che riorganizzare lo spazio può consentirci di dare stabilità ad un contesto che in quella specifica fase di transizione stabile non è. Mentre il mondo esterno sembra sfuggirci di mano, riordinare o modificare la casa ci restituisce una sensazione di padronanza: decidiamo noi dove mettere le cose, come disporle, cosa tenere e cosa lasciar andare.

Ha spopolato negli ultimi anni la tecnica del decluttering, ossia il liberarsi dal superfluo come aiuto interiore. Ridurre, semplificare, fare spazio fisicamente e mentalmente aiuta a ridurre l’ansia e favorisce chiarezza interiore. Cambiare l’esterno per far ordine all’interno.

Anche la scelta dei colori non è mai neutra, ogni colore - e fidatevi che con un marito colorista ne so qualcosa! - ha un significato. Ad esempio il giallo esprime energia e creatività, il blu calma e favorisce la concentrazione, mentre il verde infonde equilibrio e serenità (che ve lo dico a fare che la nostra nuova cucina sarà di una tonalità di verde?!). Cambiare colore favorisce una sorta di auto-regolazione emotiva, utile per sostenere un nuovo equilibrio psicologico.

Va anche detto, però, che non sempre cambiare arredamento è sinonimo di benessere. In alcuni casi può diventare un vero e proprio atto di fuga da situazioni o emozioni che non vogliamo affrontare.

Ogni colta che ci accingiamo a cambiare arredamento, spostandolo, ridipingendo le pareti o cambiando le tende, dovremmo chiederci: “Che significato ha per me questo cambiamento?”. Ed è proprio quella risposta che ci permetterà di trasformare un cambiamento esterno in un cambiamento interno!

Federica Giusti

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