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Attualità giovedì 27 gennaio 2022 ore 13:33

​Col caro bollette tremano 2.343 imprese

bobine di filo
Il tessile è tra i settori energivori più in sofferenza

Preoccupano le proiezioni circa l’impatto della stangata per gas ed elettricità sulle aziende energivore di Pistoia, Prato e Lucca con 22.314 addetti



PISTOIA / PRATO / LUCCA — Se la fine del 2021 ha rappresentato un picco di eccezionale entità per i prezzi di energia elettrica e gas, le prospettive per il 2022 e gli anni successivi fanno tremare le aziende energivore delle province di Pistoia, Prato e Lucca. Le attività interessate nel territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord sono 2.343 con 22.314 addetti che rappresentano il 23% del totale delle persone impiegate nel manifatturiero.

Per comprendere la portata del dato: la media regionale annovera fra le energivore l'11% delle imprese e il 14% degli addetti. Fra questi ultimi, più della metà (il 52%) fa riferimento ad aziende energivore dell'area Lucca-Pistoia-Prato, dalla spiccata caratterizzazione manifatturiera e con presenza massiccia di tessile (energivoro il 76% delle imprese del settore) e cartario (energivoro il 69% delle imprese), cui si aggiungono con una densità significativa anche la gomma-plastica, il lapideo e la metallurgia.

E se nel Pistoiese sono tessile, carta, vetro e metallurgia a pagare il conto più alto come ricorda il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini, nel complesso è Prato la provincia più a rischio. 

Tabella di Confindustria Toscana Nord

Tabella di Confindustria Toscana Nord

La vicepresidente dell'associazione interprovinciale degli industriali Fabia Romagnoli fa il punto: "Con 1.600 aziende classificate come energivore e i corrispondenti 12.500 addetti, vale a dire il 28% del totale delle persone impiegate nel manifatturiero, Prato detiene nel territorio di Confindustria Toscana Nord il primato ben poco invidiabile di provincia più esposta alle conseguenze del caro-energia". Nel Pratese il tessile da solo rappresenta quasi 1.500 aziende energivore, con 12.100 addetti, l'80% del totale del settore. 

"A Lucca - dettaglia poi il vicepresidente vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Tiziano Pieretti, delegato per l'energia sono energivore 296 imprese, che corrispondono al 22% degli addetti del manifatturiero. Nel caso della carta ben tre quarti degli addetti fanno parte di imprese energivore, ma soffrono pesantemente anche metallurgia, gomma-plastica, lapideo, moda".


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