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Attualità mercoledì 11 novembre 2015 ore 15:30

Il florovivaismo in consiglio regionale

Mozione dei consiglieri pistoiesi Baldi e Niccolai per chiedere che siano analizzate le prospettive del settore e l'applicazione della legge



PESCIA — Risale a tre anni fa l’approvazione in Regione della legge sul florovivaismo, la 41 del 2012. Quello che ora chiedono i  Pd eletti in provincia di Pistoia, Massimo Baldi e Marco Niccolai è che al testo e alla sua applicazione sia fatto un "tagliando" in aula. 

Da qui, nasce l'esigenza di presentare una mozione sulle prospettive del settore, che prevede alcuni impegni di lavoro da affidare alla giunta regionale. Al centro del dibattito, in particolare, l'attuazione dell’articolo 13 della legge, che prevede “la trasmissione annuale al Consiglio regionale da parte della Giunta di una relazione per informarlo circa: le azioni messe in atto dai Comuni e volte alla qualificazione funzionale ed ambientale delle aree destinate alle attività vivaistiche; le semplificazioni delle attività amministrative relative all’esercizio della attività vivaistiche; le misure integrative per incentivare il rimodernamento degli spazi verdi delle città”. 

"L’inoltro della relazione all’attenzione del Consiglio – spiegano i due consiglieri – ha uno scopo principale: quello di verificare la coerenza degli strumenti urbanistici di tutti gli enti locali con le finalità della legge. Se un Comune adottasse regolamenti che, direttamente o indirettamente, inibissero l’espansione dell’imprenditoria florovivaistica la relazione lo evidenzierebbe e questo ci permetterebbe di intervenire per ripristinare la congruità. Tutti gli enti locali della Toscana, dopo l’approvazione della legge, devono lavorare perché il vivaismo si espanda. Nessuna misura può direttamente o indirettamente ostacolarne l’espansione".

In caso di voto favorevole alla mozione, la giunta toscana dovrà impegnarsi a “incrementare le azioni poste in essere al fine di tutelare e valorizzare la produzione toscana di qualità espressa dal settore del florovivaismo; continuare l’azione, già in essere, verso il ministero delle Politiche Agricole e Forestali affinché esso, in sede comunitaria, faccia valere con forza la qualità, anche sotto i profili fitosanitari, delle produzioni vivaistiche toscane”. 

"Stiamo parlando di uno dei settori trainanti dell’agricoltura regionale – aggiungono Baldi e Niccolai – Questo sia in termini di produzione ed export, sia dal punto di vista occupazionale, con gli oltre 10mila addetti tra diretti ed indotto. Insomma, il più grande distretto vivaistico europeo, che negli ultimi anni ha valicato i confini della provincia di Pistoia, ponendosi come un modello di sviluppo e di ricchezza anche in altre parti della Toscana".


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