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Cronaca giovedì 31 marzo 2016 ore 18:21

Un'intricata ragnatela di spaccio

L'arresto di un giovane scoperto a vendere una dose di eroina a Pescia ha fatto emergere l'enorme giro d'affari di una banda di pusher nigeriani



PESCIA — Alla fine delle indagini condotte dai carabinieri di Montecatini Terme sono state arrestate sei persone. In manette sono finiti cinque uomini e una donna, accusati di spaccio di stupefacenti nei comuni di Pescia, Uzzano e Montecatini terme. Una settima persona è ancora a piede libero.

Le operazioni hanno riguardato tutta la Valdinievole, estendendosi a Montecatini, Pescia, Massa e Cozzile fino ad arrivare a Prato.

L'indagine, coordinata dal pubblico ministero Fabio Di Vizio della Procura della Repubblica di Pistoia, è scattata nel febbraio 2014, quando fu arrestato un 33enne nigeriano, trovato a vendere eroina a un tossicodipendente. Determinante il ritrovamento in casa sua di alcuni cellulari dotati di sim intestata a nomi di comodo.

Dalle telefonate è spuntata fuori una lunga serie di acquirenti: solo in questa prima fase è stato scoperto quasi un migliaio di cessioni di eroina e hashish. I punti per lo spaccio erano nelle vicinanze delle scuole di Pescia, Uzzano e Montecatini terme, negli orari di ingresso ed uscita degli studenti. Gli studenti, però, più che da clienti servivano a creare un flusso di persone in cui nascondersi e poter cedere la droga senza essere notati.

Nel corso delle indagini gli inquirenti hanno ottenuto, sulla base degli elementi di prova acquisiti, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita nel marzo 2015 nei confronti del primo arrestato del febbraio 2014 e di cinque suoi complici, trovati in quell'occasione in possesso di trenta grammi di eroina ed una modesta  quantità di hashish. Anche in quell'occasione, l'esame del traffico dei telefoni cellulari degli arrestati ha consentito di identificare ulteriori complici.

Le indagini hanno poi dimostrato che lo spaccio è proseguito fino al febbraio di quest'anno. Si parla di non meno di 700 cessioni effettuate e 19 clienti identificati.

Proprio quest'ultima parte dell'indagine ha completato il quadro che ha permesso alla Procura di Pistoia di avanzare la richiesta al gip di adeguate le misure cautelari nei confronti delle sette persone identificate. 

Alla fine un 25enne, un 29enne, un 23enne e un 28enne sono stati portati nel carcere di Prato. Coinvolto anche un 32enne che già si trova in carcere a  per un altro motivo. L'unica donna, di 31 anni, è stata sottoposta agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.


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