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Cronaca martedì 05 ottobre 2021 ore 18:50

"Vediamoci per un caffè" e la tangente è servita

Una frana - foto di repertorio
Una frana - foto di repertorio

Blitz all'alba: 11 arresti per corruzione in gare di appalto per lavori stradali. Coinvolti 2 funzionari comunali, vari imprenditori, un faccendiere



PROVINCIA DI PISTOIA — "Vediamoci per un caffè": questa frase banale era diventata un messaggio in codice per i membri di un imponente giro di tangenti che, stando alla ricostruzione della procura pistoiese, venivano incassate da 2 funzionari pubblici per pilotare gare di appalto bandite dai Comuni di Pescia e di Uzzano per lavori stradali o nei cimiteri, anche di somma urgenza.

Sono 43 le persone coinvolte nell'inchiesta denominata Coffee break, residenti in Toscana e in Emilia Romagna, fra cui i 2 funzionari dei Comuni già citati, un faccendiere e i titolari di numerose imprese. Su ordine della procura, gli uomini della squadra mobile hanno eseguito stamattina 11 arresti, 8 in carcere e 3 ai domiciliari con braccialetto elettronico, più 8 obblighi di dimora. Durante il blitz scattato all'alba sono state effettuate anche 5 perquisizioni e il sequestro preventivo di vari beni. Nell'abitazione di uno degli indagati sono stati trovati 266mila euro in contanti chiusi in una cassaforte.

"Il giro di tangenti funzionava con un meccanismo collaudato - ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa il procuratore Tommaso Coletta - Ci si accorda fra un pubblico ufficiale e un intermediario delle imprese intenzionate a corrompere per avere lavori dal Comune e poi altre imprese compiacenti si prestano a presentare offerte pilotate in modo da indirizzare l'esito della gara verso la prima impresa e farla vincere".

I reati contestati a vario titolo agli indagati sono corruzione, istigazione alla corruzione, turbativa d'asta, peculato, concussione, subappalto non autorizzato, frode nelle pubbliche forniture e falso ideologico.

L'indagine è partita alla luce che alcune imprese si aggiudicavano un maggior numero di appalti banditi dai due Comuni, anche per quanto riguarda gli importi, e i documenti amministrativi hanno confermato una gestione irregolare delle gare.


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