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Attualità lunedì 14 giugno 2021 ore 09:37

Il disagio giovanile in un tavolo in Prefettura

Il tavolo in videoconferenza
Il tavolo in videoconferenza

Istituzioni, autorità sanitarie e consulta provinciale degli studenti inisieme per prevenire bullismo, dipendenze, marginalizzazione tra i ragazzi



PISTOIA — Il disagio giovanile approda in un tavolo in Prefettura. In videoconferenza a unire le forze su iniziativa del prefetto Gerlando Iorio sono stati i vertici istituzionali della Provincia, del Comune di Pistoia, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, delle Società della Salute e Ser.D di Pistoia e della Valdinievole e della Consulta Provinciale degli Studenti, oltre naturalmente allo stesso prefetto.

È così istituito il Laboratorio per il confronto sul disagio giovanile, con lo scopo di favorire lo sviluppo di iniziative territoriali volte a prevenire e contrastare i rischi derivanti dall’utilizzo improprio dei social media così come le forme di disagio giovanile come il bullismo, le dipendenze, nonché le forme di marginalizzazione e di dispersione scolastica.

Al nuovo organismo è stata affidata l’attività di confronto e analisi del fenomeno territoriale del disagio giovanile, nell’ottica di dare avvio a progettualità concrete, sostenendo la costituzione di una rete istituzionale territoriale ed individuando proposte mirate al coinvolgimento di gruppi di giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni allo scopo di favorirne la partecipazione attiva alla vita sociale della comunità. 

"A tale riguardo - spiega una nota di prefettura - l’apporto della Fondazione Caript permetterà, anche con l’istituzione di uno specifico fondo, la realizzazione dei progetti ideati. Inoltre, alle attività del Laboratorio potranno partecipare anche rappresentanti delle forze di polizia che, a fronte della costante attività di vigilanza e controllo sul territorio, potranno ricevere e fornire informazioni utili per le inziative di supporto sociale".

Grazie a tale esperienza sarà quindi possibile definire strategie d’intervento coordinate con l’obiettivo di concretizzare specifiche progettualità per il contrasto alle nuove forme di marginalità sociale emerse, soprattutto, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 che rischia di generare tra i giovani difficoltà relazionali e fenomeni di isolamento.


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