Arresti domiciliari per un imprenditore ritenuto responsabile di bancarotta fraudolenta e sequestro beni per un milione e 600mila euro nei confronti di tre indagati: è quanto eseguito dalla guardia di finanza del comando provinciale di Pistoia al culmine di indagini che hanno fatto emergere un sistema di società aperte e poi spolpate fino al fallimento tramite distrazione di fondi.
L'arresto ai domiciliari riguarda l'amministratore di una di queste società fallite. L'attività investigativa, coordinata dalla procura pistoiese, è partita dal fallimento di una società concentrandosi subito sul profilo di colui che appariva al vertice dell'azienda, persona con precedenti e con alle spalle un'altra misura cautelare.
Ne è emerso che l'uomo aveva iniziato da più di 10 anni la carriera imprenditoriale, e già con la prima ditta individuale aveva maturato debiti con l’erario per oltre 2 milioni di euro. Idem con la seconda, da cui sarebbero state distratte risorse per quasi un milione di euro a fronte di altrettanti debiti tributari rimasti tali e quali all'atto del fallimento.
Non pago, avrebbe avviato una terza società con stessa attività, stessi dipendenti e persino stessa sede. Ma anche gli stessi debiti. Lì è scattata l'inchiesta dopo che la procura aveva proposto la liquidazione giudiziale, già avviata. La Finanza ha rilevato fatti di bancarotta fraudolenta anche per tale ultima realtà aziendale, quantificati in circa 600mila euro.