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Eccidio, Italia e Germania celebrano la memoria

I ministri degli esteri italiano e tedesco hanno tagliato il nastro della nuova struttura nata per tutelare il ricordo dei fatti del 1944

E' stato allestito al primo piano della Dogana del Capannone a Ponte Buggianese il Centro di documentazione dell'Eccidio del Padule. Presenti, all'inaugurazione, i ministri degli Affari esteri di Italia e Germania, Paolo Gentiloni e Frank Walter Steinmeier.

Una cerimonia iniziata con quasi quattro ore di ritardo a causa di un problema tecnico all'aereo su cui viaggiava Steinmeier. Come da programma, i due ministri hanno deposto in piazza Martiri del Padule, nella frazione di Anchione, una corona di alloro al cippo commemorativo dei 175 civili uccisi dalle truppe naziste il 23 agosto 1944 nei comuni di Monsummano Terme, Larciano , Ponte Buggianese, Cerreto Guidi  e Fucecchio. 

All'evento erano presenti, oltre a molti sindaci della Valdinievole, anche il presidente della Regione Enrico Rossi e il procuratore militare Marco De Paolis.

Una data significativa, visto che il taglio del nastro è avvenuto proprio in una data storica per la Germania e per l'Europa: il 9 novembre ricorre anche la caduta del Muro di Berlino

La cerimonia è stata l'occasione per riportare l'attenzione sulla principale sfida per l'Europa contemporanea. "Non dimentichiamo, ma costruiamo il futuro insieme", ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. "E proprio la nostra memoria condivisa - ha aggiunto - è una porta sul nostro futuro, a cominciare dalla gestione dei flussi migratori verso l'Europa, dove, di nuovo, i due Paesi possono esprimere un sentimento comune che dica no agli spacciatori di paura e no alla diffusione dell'odio". 

Di fronte all'emergenza migranti, "per noi tutti è chiaro ciò che l'Italia sperimenta ogni giorni davanti alle sue coste e per noi è chiaro che la sfida non può essere vinta da un Paese solo", ha poi detto il ministro tedesco Frank Steinmeier. "La crisi dei profughi - ha aggiunto Steinmeier - è la più grande prova di affermazione dell'Europa. La ricetta non può nemmeno essere ritirarsi nella Stato nazionale, la risposta è una Europa che sia consapevole delle proprie fondamenta, che significano solidarietà e umanità".