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Il vivaismo vola con l'export ma il boom è lontano

Il commercio con l'estero cresce del 5% ma i ricavi in generale non crescono a causa dell'aumento dei costi di gestione del settore fiori e piante

Il vivaismo pistoiese vola con l'export in crescita del 5% nella seconda metà del 2020, ma il boom è lontano. Come si spiega? Con l'aumento dei costi di gestione e produzione a cui il settore è andato incontro negli ultimi due anni e che non sono compensati, in termini di espansione dei ricavi, dal buon andamento del commercio con l'estero che comunque certo è motivo di soddisfazione per gli operatori. I dati arrivano da Confagricoltura Pistoia.

Il responsabile provinciale e regionale di comparto della confederazione Luca Magazzini riassume la situazione attuale del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, cercando di frenare l’euforia d’accordo con il presidente di Confagricoltura Pistoia Andrea Zelari: "Bisogna mantenere il giusto equilibrio fra la soddisfazione per la ripresa e per le prospettive positive che si stanno dischiudendo (forestazioni urbane e maggiore interesse per il verde) e la cautela per le numerose problematiche con cui il vivaismo pistoiese si deve confrontare", affermano.

"Un esempio recente di aumento dei costi imprevisto e legato al clima – osserva Magazzini – è quello delle gelate dei giorni scorsi che hanno danneggiato anche i vivaisti pistoiesi, dal momento che una serie di essenze in germoglio, come gli aceri, pronte a essere messe sul mercato nei prossimi giorni sono in parte morte o sono state danneggiate al punto da essere invendibili. Molte di queste rivegeteranno in seguito e saranno recuperabili, ma con aumento dei costi produttivi".

Ottimismo dunque sì, ma cauto: "Non vogliamo certamente scoraggiare i colleghi vivaisti – concludono Magazzini e Zelari – perché la ripresa c’è stata grazie al buon andamento dell’export nel 2020 e le prospettive sono buone, ma ancora non si è verificato né un boom dei ricavi né tanto meno dei guadagni, che risentiranno anche in futuro degli alti costi della riconversione produttiva verso un’ancora maggiore eco-sostenibilità".