Attualità

"Nella terza ondata Covid 300 pazienti ricoverati"

L'ospedale dei Santi Cosma e Damiano fa il punto sul proprio contributo nell'emergenza della rete ospedaliera provinciale pistoiese

L'ospedale di Pescia

"Nella terza ondata abbiamo ricoverato fino a 300 pazienti con età più giovane e un minor numero di comorbilità ma in alta percentuale con marcato interessamento respiratorio, necessità di ventilazione non invasiva e di alti flussi di ossigeno e notevole impegno sia medico che infermieristico per un’attenta monitorizzazione clinica": questa la sintesi della dottoressa Grazia Panigada, direttore della medicina interna dell'ospedale Santi Cosma e Damiano di Pescia e direttore dell'area aziendale medica nell'ambito del dipartimento delle specialistiche mediche, per raccontare i 50 giorni di emergenza Covid-19. 

L'ospedale è arrivato ad attivare anche fino a 68 posti letto dedicati alla cura dei pazienti affetti dall'infezione, e a tutt'oggi il numero di ricoverati resta elevato: "Ma il reparto ha reagito benissimo e i posti letto di Pescia - evidenzia il direttore del dipartimento delle specialistiche mediche Giancarlo Landini - sono stati fondamentali per non trasferire centinaia di pazienti fuori dalla provincia di Pistoia. E' stato dato sostegno non solo al San Jacopo di Pistoia, anch'esso in quel momento in sofferenza, ma anche ad altri presidi della nostra azienda sanitaria".

Il personale in reparto è stato integrato, ma anche le attrezzature sono state implementate, dai sistemi di monitoraggio ai ventilatori agli ecografi: "Sono fondamentali - continua Panigada - per valutare i pazienti utilizziamo molto l'ecografia toracica ed ogni setting ora dispone di un ecografo e abbiamo messo in atto anche il training on the job degli internisti coinvolti".