Attualità

In piazza contro le torture sugli animali

La Lega Antivivisezionista Leal è scesa in piazza con manifesti e foto delle vittime a quattro zampe di crudeltà e abusi per chiedere pene più severe

Foto Leal

Il ricordo di Pilù, la cagnolina seviziata fino alla morte a Pescia lo scorso autunno, è ancora vivo nella mente di tutti. E le foto della piccola vittima di quelle torture erano ovunque sui manifesti innalzati dai manifestanti che ieri sono scesi in piazza per la manifestazione indetta dalla Leal, Lega Antivivisezionista. 

Ma non c'è solo la storia tragica di Pilù tra quelle ricordate da chi è sceso in piazza. In una nota diffusa dalla stessa Leal si leggono anche i nomi di "Angelo, il cane ucciso in Calabria", di "Nerina", di "Spyke bruciato vivo". 

"Tanti sono gli animali che vengono violentati, torturati, bruciati vivi, uccisi a calci, trascinati dietro le macchine, calpestati, lasciati morire di fame e di sete, dimenticati e vessati. Ma per carenze legislative, e per la sbagliata convinzione che questi siano delitti minori, i colpevoli di questi atti criminali rimangono impuniti". 

Da qui, si legge nella nota, l'appello "alle Autorità competenti affinché si adoperino per agire a livello legislativo per un doveroso inasprimento delle pene".