Attualità

Tutti uniti per la pace

Firmato un documento per la concordia e il dialogo da cinque esponenti di confessioni religiose diverse

Foto di Francesco Rosellini

Cristiani ortodossi, cattolici, buddisti, ebrei, musulmani. 

Un documento per la pace e il dialogo firmato da tutti gli esponenti delle confessioni religiose ospitate nei precedenti incontri di “Credi diversi, stessa città” è stata la sintesi della tavola rotonda che ha concluso il ciclo di incontri, voluto dall’amministrazione comunale e dalla commissione pari opportunità.

Il vescovo di Pescia, monsignor Roberto Filippini è stato il primo a firmare in calce il documento. A leggerlo, insieme a lui, c’erano Mario Fineschi, consigliere della comunità ebraica fiorentina, l’Imam di Firenze, Izzedin Elzir, il parroco cristiano ortodosso Matei Tulan e Barbara Amoroso, responsabile delle Giovani donne dell’istituto buddista.

Ai tanti giovani in sala il consigliere ebraico Fineschi ha ricordato “di non farvi ingannare dal realismo bugiardo e dal concetto di solitudine che sta imperando. Non c’è pace tra nazioni senza pace tra religioni”. 

L’Imam di Firenze, Izzedin Elzir, ha invece speso parole sul vero significato della parola Jihad per i musulmani. “Vuol dire sforzo, quello sforzo personale che ognuno di noi, con la propria cultura, la propria religione, deve fare per tendere alla pace con il prossimo. Ne siamo capaci tutti, una giornata come quella di oggi deve essere da esempio per i tanti giovani e per tutta la società”.