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Terme, la vendita delle quote è l'ultima opzione

La Regione verificherà ogni possibilità di conservazione della proprietà pubblica, spiegano i consiglieri Baldi e Niccolai

La dismissione delle quote si configura come "extrema ratio e nel caso avverrebbe solamente dopo il 31 dicembre 2018". 

A spiegare la posizione della Regione Toscana nella diatriba sulle Terme di Montecatini sono i due consiglieri regionali del territorio, Massimo Baldi e Marco Niccolai. 

Le misure sono contenute nelle modifiche al Defr, il Documento di economia e finanza regionale 2016, approvato nell'ultima seduta del Consiglio regionale. 

“La Regione, prima di sollecitare il mercato alla vendita delle partecipazioni del complesso termale di Montecatini, ritiene opportuno verificare un percorso con altri soci pubblici, in primis il Comune di Montecatini, per valutare ogni possibilità di conservazione della proprietà pubblica”, spiegano i consiglieri.

“Modifiche predisposte in accordo e sinergia con l’assessore Fratoni e il Comune di Montecatini, nell’ottica di salvaguardare e valorizzare al massimo questa struttura che, siamo consapevoli, riveste un’importanza fondamentale per il nostro territorio”, precisano Baldi e Niccolai.

“Il percorso messo a punto, concordato con il socio Comune di Montecatini, ‘terrà conto delle intese raggiunte dai soci nel il Protocollo d’intesa e nella Commissione Paritetica ivi prevista’, come si legge proprio nel Documento. – proseguono Baldi e Niccolai – In questo modo dunque si sancisce che il percorso delineato nel protocollo d’intesa va avanti e che la Regione si attiene a quanto già concordato per le scelte di governance delle Terme".