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La Regione dice addio alle terme

L'ente rimarrà solo in 10 società partecipate che non dovranno generare perdite e garantire un equilibrio economico duraturo

La Regione uscirà anche dalla società Terme di Montecatini Immobiliare S.p.A. 

Lo riferisce l'ente stesso in una nota in cui spiega che le società partecipate diminuiranno e dovranno essere strategiche.  "Cederemo le partecipazioni non strategiche, così come abbiamo già fatto per altre società in passato", spiega l'assessore alla presidenza e al bilancio, Vittorio Bugli.

Queste le linee essenziali del piano di razionalizzazione delle società partecipate approvato dalla Regione nel Documento di economia e finanza regionale per il 2016.

Alla fine del 2014 si registravano perdite nelle società termali di Montecatini e Chianciano, in quelle fieristiche di Arezzo e Carrara, all'Interporto Vespucci e in Fidi Toscana. In tutto tre milioni e 379mila euro di perdite, bilanciati da 863mila euro di utili e un disavanzo finale di due milioni e mezzo su un valore complessivo del patrimonio investito superiore a 165 milioni.

Nel piano licenziato con il Documento di Economia e Finanza si stabiliscono modi e tempi certi che entro il 2017 porteranno alla cessione di tutte o della maggior parte delle partecipazioni non strategiche. La Regione potrà ricorrere ad aste pubbliche precedute da manifestazione di interesse, ovvero un bando a cui gli interessati potranno rispondere. Si potranno cedere anche quote attraverso accordi con gli altri soci pubblici: è il caso di terme e fiere, con l'obiettivo di conservare la proprietà pubblica dei complessi di particolare interesse storico-artistico e culturale.