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Il rimborso sotto l'albero

I soldi alle famiglie truffate dal dipendente delle Poste potrebbero arrivare a Natale. Un'attesa troppo lunga per le tasche di centinaia di persone

"Ci hanno detto che i rimborsi arriveranno a Natale. Ma tante famiglie non ce la faranno ad aspettare così tanto: chiediamo che almeno il 50 per cento ci venga restituito subito, e che poi vengano fatte le opportune indagini".

E' la consigliera comunale Sonia Mucci (la cui famiglia è stata truffata) a stilare un primo bilancio sulla maxi truffa che ha gettato sul lastrico almeno sessanta famiglie della piccola frazione di Nievole. Si parla di un raggiro da almeno tre milioni di euro, ma la cifra sembra essere destinata ad aumentare.

Mentre la magistratura indaga sul funzionario delle Poste che, al momento, sembra essere l'unico indiziato, in paese sono arrivate le troupe televisive di Rai e Mediaset per affrontare quello che, oramai, è diventato uno scandalo di proporzioni nazionali.

Secondo l'accusa il dipendente delle Poste avrebbe intascato i soldi rilasciando ricevute apparentemente regolari (ma in realtà senza alcun valore) e creando conti "paralleli" dai quali attingere nel caso un cliente avesse chiesto parte o l'intera cifra "investita" in buoni fruttiferi o polizze assicurative scadute da tempo. Tra le persone raggirate c'è chi racconta di aver visto sfumare 30 mila euro, chi 40 mila, ma ci sarebbero anche famiglie che avevano affidato all'ufficio centinaia di migliaia di euro. 

"Ci fidavamo - dicono - era diventato un membro della comunità, tutti lo conoscevamo. E pensare che i buoni postali sono sempre stati il posto più semplice e sicuro dove mettere da parte i risparmi". Ora sono in tanti ad aspettare risposte precise da parte di Poste Italiane. Le associazioni di consumatori si stanno già muovendo in questa direzione.