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Anche un montecatinese tra i "furbetti del pieno"

Nel processo contro i dipendenti Ascit che riempivano di gasolio i serbatoi delle proprie auto a spese dell’azienda coinvolto anche un montecatinese

Ha patteggiato un anno e dieci mesi di reclusione, con pena sospesa, Marzo Zelaschi, 57 anni, di Montecatini, accusato di truffa aggravata, peculato e indebito utilizzo di carte di credito.

Altri sui dieci colleghi invece sono stati rinviati a giudizio dal giudice per le udienze preliminari Giuseppe Pezzuti per la vicenda giudiziaria dei cosiddetti "furbetti del pieno".

I dipendenti dell’Ascit, l'azienda che gestisce i servizi di igiene urbana in parte dell’area lucchese, riempivano di gasolio i serbatoi delle proprie auto a spese dell’azienda, quindi a spese della collettività.

A scoprire il giochetto era stata un’indagine dei Carabinieri di Lammari, denominata Full Gasoline, partita proprio da una segnalazione presentata dall’azienda nel Dicembre 2013. 

Gli addetti alla raccolta rifiuti avrebbero utilizzato vari espedienti per fare la cresta e rifornire le proprie auto private. 

In alcuni casi si rifornivano fuori orario di lavoro, mentre in altri avrebbero gonfiato i costi dell’effettivo rifornimento ai mezzi Ascit, facendo risultare spese da 40 fino a 80 euro in più per ciascun rifornimento. 

Ascit si era insospettita per l’incongruità tra i rifornimenti e il chilometraggio dei mezzi. L'azienda, nella persona del direttore generale Roger Bizzarri, si è costituita parte civile nel procedimento.