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Morta per meningite, l'assistenza c'è stata

La Asl interviene sulle cure prestate dai medici alla donna di Monsummano Terme uccisa dal meningococco C all'ospedale di Pescia

La donna di Monsummano Terme "è stata adeguatamente assistita la donna di Monsummano Terme che è deceduta per meningite nel presidio ospedaliero di Pescia", spiega l'azienda in una nota.

"In particolare i medici specialisti del reparto di terapia intensiva si dichiarano dispiaciuti per quanto affermato a mezzo stampa e spiegano che il caso clinico è stato seguito con attenzione e scrupolo - prosegue la Asl - fin dall’arrivo in pronto soccorso la donna è stata continuamente assistita da un medico e da due rianimatori".

La Asl precisa anche che "le condizioni della paziente sono, infatti, apparse subito gravi, ma non c’erano segni e sintomi che potessero far supporre che si trattasse di meningite e comunque tra i diversi trattamenti terapeutici era stato subito intrapreso anche quello antibiotico".

"Una volta trasferita nel reparto di rianimazione - aggiunge poi la Asl - la donna è stata assistita da due rianimatori, un cardiologo e due infermieri e sottoposta ad ulteriori accertamenti diagnostici, compresa la diagnosi da infezione meningococcica che necessita di tempi tecnici di elaborazione maggiori rispetto ad un semplice esame".

Si è trattato del 45mo caso di meningite di tipo C dall'inizio del 2015 in Toscana e dell'ottavo con esito mortale.