Cronaca

Droga a fiumi nel bosco, stroncata rete di spaccio

L'indagine è iniziata dopo una rissa avvenuta nell'Agosto 2021. L'organizzazione operava trala zona del Cuoio e le province di Lucca, Pistoia e Pisa

Droga a fiumi nei boschi tra Altopascio e Castelfranco di Sotto e una rete di spaccio stroncata tra le province di Lucca, Pistoia e Pisa con l'esecuzione di 7 misure cautelari: è l'esito dell'operazione condotta dalla squadra mobile di Lucca con la collaborazione delle squadre mobili di Pisa e Viterbo, del reparto prevenzione crimine di Bologna e della compagnia dei carabinieri di Montalto di Castro nel Viterbese.

Per tutti l'accusa è di spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina ed eroina), e in particolare le misure sono di custodia cautelare in carcere per 4 persone di 20, 21, 31 e 33 anni, degli arresti domiciliari nei confronti di uno degli indagati e di divieto di dimora nella provincia di Lucca per altri due di 40 e 48 anni.

Le indagini erano state avviate dopo una violenta rissa avvenuta ad Altopascio nell'Agosto 2021, nel corso della quale uno dei coinvolti era rimasto ferito da una bottiglia di vetro, mentre uno tra i testimoni era stato investito da alcuni degli aggressori in fuga. Si sospettò che all'origine dell'episodio ci fosse il controllo di alcune aree di spaccio nella zona di Altopascio. 

Appostamenti, raccolta di testimonianze e informazioni hanno condotto gli investigatori ad apprendere che alcuni tra i coinvolti nella rissa gestivano da anni una strutturata attività di spaccio di cocaina ed eroina nel territorio di Altopascio e nelle aree al confine con la provincia di Pisa con cessioni dal primo mattino alla sera in centro, in casa e nei boschi usando auto abbandonate presenti sul posto. 

Dopo mesi di pedinamenti e numerosi servizi di riscontro che hanno portato a segnalare in prefettura numerosi tossicodipendenti, gli investigatori sono riusciti a risalire anche a un altro sodalizio, quello dei fornitori del gruppo di Altopascio, attivi a Cascina e che a loro volta avevano forti collegamenti con altri fornitori nel centro di Pisa. I contatti avvenivano tramite schede telefoniche intestate a prestanomi sostituite a ritmo serrato. In molti casi erano gli stessi spacciatori a contattare gli acquirenti, arrivando persino ad offrire gratuitamente la sostanza.

All’esito dell’attività, il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Lucca, su richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini, ha emesso l'ordinanza applicativa di misure cautelari personali eseguita ieri in diverse regioni italiane, oltre alla Toscana l'Emilia-Romagna e il Lazio.