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Migranti low-cost, e producono pure vino e olio

Assemblea pubblica per spiegare modalità e criteri di accoglienza di ventuno migranti. Perplessità tra i larcianesi, mentre il Comune predica calma

La paura del diverso c'è, e tra i larcianesi si sente. Ma il Comune, nell'assemblea pubblica organizzata al circolo Arci di Cecina, ha predicato calma.

E' toccato alle associazioni di volontariato spiegare come saranno accolti e trattati i ventuno profughi che risiederanno sul territorio comunale: "Il Comune non ha immobili di proprietà d smettere a disposizione per l'accoglienza - spiega il sindaco Lisa Amidei - Ragion per cui saranno i privati a mettersi in contatto con associazioni o cooperative al fine di stipulare un contratto di locazione di un edificio. Come amministrazione non possiamo e non dobbiamo fare ostruzionismo. Il nostro compito, però, è quello di tutelare i cittadini".

Come detto, è toccato alle associazioni scendere nel dettaglio dell'accoglienza migranti: i ventuno profughi e richiedenti asilo vivranno in una struttura circondata da uliveti e terreni. Frequenteranno dei corsi per imparare l'abc dell'agricoltura, imparando a produrre olio e vino. Corsi ai quali potranno partecipare anche i larcianesi.

I cittadini intervenuti all'assemblea hanno insistito molto anche per sapere il costo che i profughi avranno per la comunità: "Ogni rifugiato - ha risposto Roberto Niccolai, della cooperativa sociale Gli Altri - E' seguito da professionisti del settore e ha un costo di circa 35 euro al giorno, ma nelle sue mani vengono consegnati soltanto 2,50 euro. Viene inoltre stipulato un contratto, da cui discendono diritti e doveri. I rifugiati, inoltre, sono costantemente monitorati: la Prefettura, infatti, invia spesso dei controlli ed ogni mattina viene eseguito l'appello dei ragazzi. Il loro obiettivo è quello di uscire dal progetto, arricchiti però di importanti strumenti».