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Attualità martedì 12 marzo 2024 ore 19:10

Aumentano le aggressioni ai sanitari, infermieri i più colpiti

infermiere

I casi denunciati nel 2023 in Toscana sono stati 2.356, per lo più da parte degli stessi pazienti. Allo studio misure per arginare il fenomeno



TOSCANA — Aumentano in Toscana le aggressioni ai sanitari, con gli infermieri che risultano i più colpiti in percentuali fra il 42,86% e il 74,36% a seconda delle aziende sanitarie. L’Osservatorio della Regione Toscana ha registrato 2.356 casi nel 2023: 1769 aggressioni verbali, 478 fisiche e 109 contro la proprietà. 

I dati sono stati resi noti in occasione della giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, che ricorre il 12 Marzo.

Le aggressioni registrate avvengono per lo più da parte dei pazienti, ma anche di parenti o conoscenti che assistono un caro.

La Regione Toscana ha recentemente messo in campo un progetto che prevede azioni di informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza con il fine di spiegare come funziona una struttura sanitaria e promuovere uno spirito positivo nei confronti degli operatori. Ugualmente il progetto prevede anche azioni di formazione e informazione rivolte agli operatori sanitari e sociosanitari, oltre che la dotazione di strumenti per aumentare il grado di tutela del personale. 

Gli edifici saranno dotati di nuove e ulteriori telecamere di videosorveglianza a circuito chiuso sia all’interno che all’esterno, saranno istallati pulsanti di allarme o emergenza collegati a sale di controllo, saranno installati dispostivi per controllare gli accessi a edifici e locali attraverso badge, acquistati e sperimentati dispositivi di emergenza indossabili con possibilità di chiamata con localizzazione Gps.

Complessivamente si tratta di un investimento da due milioni e 100mila euro in due anni, equamente distribuiti tra le aziende sanitarie e ospedaliero-universitarie toscane per il 2024 e 2025.

“Si tratta di un fenomeno a cui prestiamo grande attenzione", sottolinea l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini. "La Regione - aggiunge - si è mobilitata da tempo per promuovere maggiori ed omogenei livelli di sicurezza nelle strutture sanitarie, per migliorare i livelli di sicurezza del personale, per gestire ogni singolo episodio segnalato e monitorare l’andamento degli eventi”.

“Bisogna costruire una cultura del rispetto per chi, attraverso il proprio lavoro, dà concretezza al diritto alla salute".


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