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martedì 06 giugno 2017 ore 18:30

Giurlani risponde al gip, il Pd lo sospende

Oreste Giurlani

L'ex primo cittadino di Pescia è ai domiciliari con l'accusa di peculato e corruzione. Oggi l'interrogatorio di garanzia davanti al gip



PISTOIA — Dopo aver rassegnato le dimissioni sia da sindaco di Pescia che da vicepresidente dell'Anci Toscana, Oreste Giurlani è stato sospeso dal Partito Democratico. Ad assumere il provvedimento sono stati i rappresentanti Dem di Pistoia dopo che lo stesso Giurlani ha formalizzato con una lettera inviata al Comune la decisione di lasciare tutte le cariche pubbliche per ragioni di opportunità politica.

L'ex primo cittadino, agli arresti domiciliari dal primo giugno, è accusato di essersi appropriato di 578mila euro dell'Uncem Toscana, l'Unione dei Comuni montani di cui è stato presidente fino all'anno scorso. In un altro filone d'inchiesta è indagato con altri per corruzione (vedi qui sotto gli articoli collegati) ma si tratterebbe di episodi più legati al suo ruolo istituzionale nel Comune di Pescia. 

Giurlani è stato interrogato questa mattina a Firenze dal giudice per le indagini preliminari e, assistito dall'avvocato Gabriele Melani, ha risposto a tutte le domande e si è difeso. L'ex sindaco ha spiegato che il numero esorbitante di chilometri riportati sui rimborsi benzina dell'Uncem corrispondevano a quelli che lui effettuava realmente per seguire le attività dell'associazione dei Comuni montani. A suo dire nella sede dell'Uncem sarebbe conservata anche tutta la documentazione contabile relativa alle sue spese, compresi scontrini e fatture. 

Durante l'udienza davanti al gip il titolare dell'inchiesta Tommaso Coletta e il procuratore Giuseppe Creazzo hanno ribadito la necessità che Giurlani resti agli arresti domiciliari per scongiurare il pericolo di inquinamento delle prove. Il gip si è riservato di decidere.


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