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Politica giovedì 08 giugno 2017 ore 16:50

"Il buco di Uncem ripianato con soldi pubblici"

Dopo l'arresto di Oreste Giurlani, il consigliere regionale di FdI Donzelli sferra un nuovo attacco ai sindaci dei Comuni montani sulla gestione Uncem



PESCIA — Il primo giugno l'ormai ex sindaco di Pescia Oreste Giurlani è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di essersi impossessato di 578mila euro dell'Uncem, l'Unione dei Comuni montani da lui presieduta dal 2005 al 2016. 

L'Uncem ha chiuso il bilancio 2016 con due milioni e quattrocentomila euro di deficit, poi è stato messo in liquidazione.

Oggi Giovanni Donzelli, il capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio regionale che, nel corso degli ultimi anni, aveva più volte contestato la gestione dell'Uncem, ha lanciato un nuovo attacco ai sindaci dell'Unione e, in particolare, al Partito democratico, per il ripianamento dei debiti dell'Uncem con soldi pubblici. Donzelli ha mostrato i documenti ufficiali: verbale di assemblea, lettera inviata ai Comuni e ripartizione delle quote comune per comune.

"Il buco di bilancio provocato dalla gestione Uncem di Oreste Giurlani è stato ripianato con i soldi pubblici - ha dichiarato Donzelli - l'assemblea dell'ottobre scorso aveva richiesto ai Comuni un contributo straordinario, per un totale di 252mila euro annuali, nel contesto di un piano quadriennale che prevedeva un rientro di 1,2 milioni di euro". 

"A decidere il piano per ripianare un deficit dichiarato di poco inferiore ai due milioni di euro è stato il Consiglio dell'ente, presieduto dal vice di Giurlani, Andrea Rossi - ha sottolineato Donzelli - oltre al danno c'è la beffa: ai gravi ammanchi provocati dalle azioni evidenziate dalla magistratura, un ulteriore aggravio era stato previsto per i cittadini dei Comuni di tutta la Toscana. A prescindere dal fatto che il piano vada completamente in porto dopo il fallimento, la scelta dimostra ancora una volta che l'Uncem e il sistema di finanziamento pubblico che l'ha alimentato non è altro che un ingranaggio del sistema instaurato in questa regione dal Partito democratico. Altro che discontinuità: il nuovo numero uno Andrea Rossi fino al giorno prima era il vice di Giurlani e il Pd, che si vanta di aver voltato pagina, pur consapevole delle mie denunce, ha persino nominato Giurlani alla vicepresidenza di Anci Toscana". 

"Il Partito democratico e la Regione Toscana hanno continuato a difendere e a foraggiare questo sistema nonostante fossero a conoscenza di queste anomalie - ha concluso Donzelli - è l'ora di smetterla di nascondere palesemente la polvere sotto il tappeto, si abbia il coraggio di andare in fondo a questa gravissima vicenda istituendo la commissione d'inchiesta regionale".


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