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Attualità sabato 30 gennaio 2021 ore 19:37
"Io non posso aprire", la protesta degli hotel
Gli albergatori montecatinesi hanno alzato oggi il loro grido di disperazione per la crisi innescata dalle norme anti contagio da Covid-19
MONTECATINI TERME — Il sassofono intona le note tristi del Silenzio. Davanti agli alberghi di Montecatini Terme, gruppi muti di titolari e dipendenti in divisa per gridare la loro disperazione per la crisi innescata dalle norme anti contagio da Covid-19 e di cui vedono la fine. "Io non posso aprire", il motto della manifestazione.
E' andata in scena oggi la protesta degli hotel della città termale seconda in Toscana per presenze turistiche annuali con 10mila posti letto. In piazza e per strada gli operatori di un settore sofferente, quello dell'ospitalità, coordinati da Assohotel Confesercenti.
"Siamo in trincea da mesi per cercare di sopravvivere", hanno spiegato davanti al presidente toscano e vicepresidente nazionale di Confesercenti Nico Gronchi e al sindaco Luca Baroncini. "Il settore dell'ospitalità - ha detto il presidente Assohotel Montecatini, Fabio Cenni - è il primo che ha sofferto e l'ultimo che ripartirà. Stime in nostro possesso dicono che ai livelli del 2019 si arriverà solo nel 2025, e più passano i mesi e più la data di ripresa si allontana. Tutte le istituzioni devono ascoltare la nostra richiesta di aiuto, con detassazioni e ristori mirati".
"Massima solidarietà - ha detto il sindaco Baroncini - a tutti i lavoratori del mondo del turismo, settore che caratterizza fortemente l'economia montecatinese. Il Comune farà la sua parte per andare incontro alle loro esigenze, ma servono interventi ad hoc anche da parte di governo e Regione Toscana".
Per Gronchi, "il settore turismo ha vissuto e sta vivendo una situazione che definirei di guerra: la pandemia ha infatti ha impattato pesantemente su tutto il sistema ricettivo. Raccontare questo disagio in una città turistica come Montecatini è emblematico. Chiediamo interventi a breve termine come ristori, sgravi contributivi legati all'occupazione, esoneri dei canoni e a medio-lungo termine come programmazione e incentivi al settore. Altrimenti rischiamo il tracollo".
Pubblicato da Luca Baroncini su Sabato 30 gennaio 2021
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