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Attualità venerdì 20 novembre 2015 ore 06:30

Centro del Padule, dibattito sul futuro

Federica Fratoni

L'assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni risponde all'appello lanciato dal presidente della Provincia di Pistoia Rinaldo Vanni



LARCIANO — "Sulla riserva naturale del Padule di Fucecchio la Regione Toscana sta facendo la sua parte ed ha finora dimostrato estrema attenzione. E' proprio perché vogliamo salvaguardare l'area naturalistica e preservarne la biodiversità che lo scorso aprile abbiamo proposto la sottoscrizione di un accordo di collaborazione fra gli enti coinvolti". 

L'assessore regionale Federica Fratoni fa chiarezza dopo l'appello lanciato nei giorni scorsi dal presidente della Provincia di Pistoia, Rinaldo Vanni, sul futuro dell'area umida del Padule e del Centro di ricerca e documentazione.

La Regione Toscana, che peraltro dal 1 gennaio 2016 riprenderà le funzioni relative alle aree umide assorbendo le professionalità provinciali ad esse adibite, spiega una nota, ha messo a disposizione un contributo straordinario di 30 mila euro per attuare le finalità dell'accordo. 

"Lo scorso 25 settembre - continua Fratoni - ho convocato un incontro con tutti gli enti sottoscrittori dell'intesa per fare il punto sugli impegni di ciascuno. In quella sede è stato acquisito che la Provincia di Pistoia dovrà predisporre un progetto di sistema che prevede azioni e interventi ritenuti prioritari per la promozione turistico ambientale dell'area, anche attraverso convenzioni con soggetti terzi. Il futuro del Centro ricerca e documentazione si colloca proprio in questo percorso, con l'impegno preciso, sottoscritto dai Comuni nell'accordo, di verificarne e ridefinirne le funzioni".

"Il Centro è senza dubbio una esperienza unica - sottolinea l'assessore - e uno strumento di grande valore, creato a suo tempo dagli Enti locali, Province e Comuni, che in questa fase sono i primi e gli unici a doverne decidere le sorti, aprendo una riflessione responsabile anche alla luce dell'uscita dal Centro di alcune amministrazioni rivierasche. Credo sarebbe opportuno, dunque, prima di chiedere l'intervento della Regione, che gli enti lavorassero anzitutto per riprogettare questa esperienza recuperando anche il contributo dei Comuni usciti".


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